Anguillara Sabazia - Guida Turistica

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.: ANGUILLARA SABAZIA
 Anguillara Sabazia è un comune della provincia di Roma con circa 16 mila abitanti. Situata sul Lago di Bracciano a 32 km a Nord ovest di Roma.
  È servita da una stazione ferroviaria (fuori paese), nella quale fermano solo treni ad alta frequentazione (TAF) provenienti da Roma o da Viterbo.
  Nei pressi della cittadina si trova, in località "La Marmotta", un villaggio neolitico risalente a 8.000 anni fa, ora sommerso dalle acque del lago, dove sono stati recuperati importanti reperti, tra cui cinque piroghe costruite circa 8.000 anni fa, ora esposte, una presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, l'altra presso dei locali ricavati in un vecchia costruzione nei pressi della stazione, attigui agli uffici del 118 (via anguillarese, 145).
  Il nome deriva da un'antica villa romana, detta "Angularia", perché edificata dove il lago forma un angolo.
  Ad anguillara è presente la sorgente di acqua effervescente naturale 'Clavdia (Claudia). Lo stabilimento di imbottigliamento è gestito dalla Sanpellegrino s.p.a., mentre la fonte è in gestione al comune. Inoltre pagando esclusivamente il parcheggio, è permesso a chiunque di riempire tramite le 12 apposite fontane a disposizione, quanta acqua si vuole.
  La storia di Anguillara Sabazia e del suo comprensorio è strettamente legata a quella delle antiche popolazioni che hanno frequentato questo territorio. La zona infatti, possiede rilevanti testimonianze, già a partire dall’epoca neolitica, come testimoniato dal ritrovamento in località La Marmotta di numerosi reperti e manufatti datati al 5500 a.C. appartenenti ad un villaggio neolitico di sponda, il più antico dell’Europa occidentale. Le notevoli tracce di epoca romana sono ben visibili in tre zone del territorio di Anguillara ed appartenenti al complesso dell’Acqua Claudia, alle Mura di S. Stefano e alla via Clodia. Il complesso dell’Acqua Claudia è formato da un grandioso emiciclo ad arco di cerchio avente una corda di 87 metri circa, di cui è visibile soltanto la metà sinistra, arricchito da una serie di nicchie semicircolari e collegate tra loro da semicolonne.
  La parte retrostante dell’esedra presenta un corridoio originariamente coperto da un piano calpestabile in legno, il quale prendeva luce dalla serie di finestre che si aprivano sull’esedra.
  Le estremità del corridoio erano chiuse da due ninfei, costruiti per creare giochi d’acqua, a sua volta alimentati dall’acqua contenuta in cisterne poste a monte del complesso.
  Tutta la costruzione, tranne la cisterna circolare, è rivestita in opus quasi reticolatum in selce, formato da blocchetti quadrangolari irregolari a forma di cuneo, e per questo databile alla metà del I sec. a.C.
  Il complesso romano denominato Mura di S. Stefano è uno dei monumenti meglio conservati di tutto il comprensorio sabatino, la cui datazione più probabile è quella della seconda metà del II sec. d.C. Costruito in opera cementizia rivestita da una cortina di laterizi gialli e rossi, era in origine arricchita dal rivestimento di migliaia di frammenti marmorei policromi, facendogli assumere un aspetto maestoso. L’area è composta da una struttura principale, da una cisterna a pianta quadrangolare e dai resti di un abside, originariamente appartenente ad una chiesa costruita intorno all’IX sec. d.C. e rimasta in uso almeno fino all’XI. Il suo abbandono risale probabilmente ai primi anni del XII sec. Il complesso venne definitivamente abbandonato e lo rimase fino alla metà del XIX secolo, quando le epidemie di colera del 1856 e del 1867, costrinsero gli abitanti del paese ad adibire l’area all’interno della struttura principale come cimitero.
  L’antico tracciato della via Clodia venne realizzato tra la fine del III e l’inizio del II sec. a.C., allo scopo di mettere in comunicazione Roma con l’Etruria nord-occidentale, in relazione alla conquista romana del territorio nel 280 a.C. e costruita probabilmente sopra un antico tracciato etrusco. Il tratto che attraversa il comprensorio del Comune di Anguillara è ancora ottimamente conservato, misurando 4,5 m di larghezza e mantenendo in alcuni tratti le banchine laterali delimitanti il manto stradale. Provenendo da nord, la strada è stata individuata in località Riserva di Valle Facciano, fino a giungere in località Cancelli dove è ancora visibile un tratto lungo 250 metri circa.
  L’antico Centro Storico di Anguillara nacque sulle strutture di antiche abitazioni di epoca romana, sorte sul promontorio dove attualmente si estende il paese.
  I primi documenti d'archivio che ne attestano la nascita sono datati all'XI secolo. In un documento conservato presso l'archivio di S. Maria in Trastevere infatti, che riporta la data del 2 luglio 1020, viene rivelata l'esistenza già a quel tempo del castrum Angularia, riportando anche nomi di alcuni abitanti affittuari della pesca nel lago.
  Il territorio, intorno all'anno mille, doveva essere pressoché disabitato, di appartenenza a S. Pietro e gestito dalla Camera Apostolica. Quest'ultima era un organismo amministrativo e finanziario che si occupava dei beni economici della Chiesa ed assegnava inoltre le terre a famiglie che ne potevano rappresentare gli interessi e riscuotevano i tributi.